Il progetto riguarda la bonifica di un sito contaminato da idrocarburi a seguito dello sversamento, nel terreno saturo, di Olio Combustibile Denso (OCD) da un serbatoio interrato, soggetto alle correnti galvaniche presenti nel terreno, installato prima della regolamentazione tecnica sul tema e senza vasca di contenimento. Il sito è posizionato in un'area densamente popolata e antropizzata, che ha reso necessarie misure di intervento tempestive, efficaci e non invasive. La scelta innovativa di combinare la tecnica di biosparging-bioaugmentation col barrieramento idraulico è stata dettata dalla necessità di una soluzione integrata mirata al risanamento della fase insatura del sottosuolo. Tale approccio ha portato ad un risparmio economico importante rispetto ad un approccio classico. Il processo ha integrato diverse tecnologie (tra cui biosparging, bioaugmentation e trattamento acque di falda) al fine di rimuovere efficacemente gli idrocarburi contaminanti. Queste fasi sono sviluppate su una tempistica massima di 24 mesi e sono state guidate da un attento monitoraggio dei parametri fisici, microbiologici e chimici, che ha consentito un'ottimizzazione costante del processo. La progettazione si è basata su approfonditi test di laboratorio condotti sulle matrici ambientali specifiche del sito, fornendo prove concrete dell'efficacia della tecnologia proposta. Questo approccio sperimentale e orientato all’ottenimento di risultati ha garantito un intervento mirato e una risposta adattabile alle condizioni ambientali mutevoli.
Risultati e conclusioni I risultati preliminari mostrano una significativa riduzione della concentrazione dei contaminanti nelle acque sotterranee e l’abbattimento progressivo del prodotto libero surnatante in falda fino all'eliminazione. L'integrazione del biosparging con il barrieramento idraulico ha dimostrato un'efficace azione di contenimento e trattamento del sito contaminato. La scelta dell'impianto e delle modalità di applicazione dell'inoculo hanno permesso di ottimizzare i tempi e i costi di bonifica, garantendo al contempo un impatto ambientale minimo. In questa fase, i risultati dei monitoraggi confermano che gli obiettivi di bonifica sono già raggiunti. Alla data attuale, da più di 6 mesi non si rilevano superamenti delle CSR e non è più presente uno spessore misurabile di prodotto libero in falda quindi si prevede, entro fine anno, la chiusura delle attività di bonifica. Infine, non di secondaria importanza, il successo ottenuto da questo progetto ha permesso una riduzione dei costi, per le sole attività di bonifica, da 1/1,5 milioni di € stimate per un intervento alternativo di bonifica mediante conferimento off site del terreno saturo contaminato a 171.000 € effettivamente spese dal Committente pubblico con ingente risparmio per i contribuenti.